(Bulgakov)
Un gesto cafone.
Un’abitudine da trattoria.
Impugni la forchetta come una spada e provi a trafiggere il cucchiaio.
La vedo sparire dentro il tuo enorme pugno, che stringe il metallo in una stretta onanistica.
I denti della posata roteano sulla liscia perfezione curva dell’acciaio, raccogliendo un groviglio enorme di spaghetti e ragù.
Capelli di grano grondanti di sugo finiscono per nascondere quello che resta della forchetta.
Sollevi il feticcio di pasta alla bolognese, come fosse un premio. Continuo ad osservare il trofeo mentre sparisce nella tua bocca spalancata.
Mi decido, finalmente e ordino anch’io:
– Il conto!
Colonna sonora: Io non piango (Franco Califano)
Questa descrizione rende proprio l’idea!
Elena
http://scorzadilimoneblog.wordpress.com
Sembra la scena di Fuochi d’artificio con Leonardo Pieraccioni
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